Peché queste pagine dedicate a Nietzsche?
Da oltre 30 anni leggo e rileggo le opere di Nietzsche con assidua passione. Ho tentato di conoscere e capire molti altri autori nella loro intera dimensione sia dalla loro bigrafia e contenuto di pensieri. Sono spesso determinato e ambizioso nelle mie letture e mi ero prefisso di approfondire molti temi descritti da Nietzsche sia per la migliore comprensione o tentativo di svelarne la sua genialità, come anche da stimolo per un mio arricchimento personale. Ebbene devo dire che il seme iniziatico, che ebbe inizio con la sua opera forse più impegnativa e se vogliamo famosa per il grande pubblico (così parlò Zarthustra), in viaggio in Israele nel lontano 1990, mi ha reso una persona migliore sotto molti aspetti. Ricordo questa lettura per me all'epoca così rivelatrice di verità, mentre il paesaggio intorno a me era così surreale e allo stesso tempo adatto alle danze crudeli di saggezza che Zarthustra pronunciava agli uomini e al mio spirito così giovane e confuso da tanta bramosa verità. Credevo di sapere molte cose nella mia stoltezza, mentre leggendo tra le rive del mar morto, mi rendevo conto di conoscere molte mezze verità. Non era la sapienza proclamata dal giudizio altrui ciò che cercavo, bensì la propria stoltezza di mia volontà. In questa fune sospesa tra l'animale e il superuomo per dirla con tutta la sua poesia, provai che il mio destino era segnato, da tale affermazione. Nessun'altra sensazione è comparabile a quel viaggio e alla scoperta che il mio compito oltre al vivere era il raggiungimento di sempre più elevate mete personali. giugno 2013