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Il mio Zarathustra

2018

<2018>

«un paio di lettori, di cui si nutra stima, altrimenti nessun lettore » Nietzsche

Tra un mercatino e un panettone, vorrei parlarvi dello Stato democratico di diritto seguendo gli andamenti attuali che forse non è, come molti ritengono, una conquista irreversibile, ma una parentesi storica.

Con tutto il rispetto per i tre autori dell’ultima rubrica “scrive chi legge”, essi scrivono cose imprecise e vaghe, oltre che a essere di parte, attaccando duramente il professore, e disinformando le masse di lettori già poco motivati a occuparsi personalmente di temi complessi, che richiedono dedizione e appassionata ricerca dei fatti.

Tempo fa passai per caso davanti all'edificio della ex Casa d'Italia di Zurigo, e preso da un irrefrenabile istinto di scattare alcune foto, sullo stato pietoso e attuale di questo glorioso edificio un anno dopo la sua chiusura, , ebbi l’ispirazione di scrivere quanto segue.

A quando dei nostri rappresentanti (dell’emigrazione) in Svizzera con delega da parte del Governo del Cambiamento, che bonifichi l’esistente struttura senescente?

Spiegare e ridurre alla parola “inciucio” gli accordi sottobanco in politica è facile da spiegare ma difficile se non impossibile dato che nel caso della politica italiana è una parola inappropriata,

l problema della liberal-democrazia è che, mentre il liberalismo nega la logica della democrazia, la democrazia nega quella del liberalismo. Queste due concezioni politiche che hanno incendiato il secolo passato non possono esistere una senza l’altra.

Dopo quasi 2 mesi di capriole diplomatiche e acrobazie politiche di vario genere da parte dei partiti, Mattarella infastidito per l’attuale situazione di stallo e la mancata formazione di un governo,

Mi sono sempre chiesto perché nessuno reagisce di fronte all’infame ondata di oppressione e abuso di ogni tipo che stiamo subendo?

Diceva il filosofo: “La demenza è rara nei singoli, ma è la regola nei gruppi, nei partiti, nelle epoche”.

Mercatini natalizi senza pretese 

16/12/18

Tra un mercatino e un panettone, vorrei parlarvi dello Stato democratico di diritto seguendo gli andamenti attuali che forse non è, come molti ritengono, una conquista irreversibile, ma una parentesi storica. Esso nasce infatti da un compromesso tra le forze materiali del capitalismo industriale e le organizzazioni politiche del mondo del lavoro, su cui esso si fonda e viene chiamato «Stato liberal-democratico». Il liberalismo, ideologia capitalistica, fondata sul primato della libertà di iniziativa individuale e che mira a sottomettere le sovranità degli stati, e dall’altra la democrazia, che sottolinea il valore prioritario dell’uguaglianza dei risultati da conseguirsi mediante l’ingresso dei cittadini nello Stato, e la loro partecipazione alle decisioni politiche. Sembra che nessuno delle due ideologie possa esistere senza l’altra. Una soluzione di compromesso, è l’«economia sociale di mercato», che costituisce una via di mezzo tra l’economia di mercato liberista e l’economia pianificata comunista. Nel 1948 con l’art. 3 della costituzione italiana si tentò di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza, impedivano l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla vita politica, economica e sociale del Paese. Si trattava di rimuovere le storiche disuguaglianze sociali definite da Leonardo Sciascia «una storia di servi e di padroni”. Emerge così uno strato intermedio, pari al quaranta per cento della popolazione che possiede il trenta per cento della ricchezza, e grazie al più forte partito comunista occidentale, fa nascere una nuova classe media proprietaria, determinando così il progressivo allargamento del mercato. Alla fine degli anni Settanta, i rapporti di forza negli USA iniziano a modificarsi a favore del capitale, che vedendosi ridurre i profitti, determinati dalla fine del ciclo espansivo del secondo dopoguerra, l’innalzamento del prezzo del petrolio, la crescita dei salari reali e delle rivendicazioni sindacali reagisce, con le politiche neoliberiste inaugurate dalla Thatcher in Inghilterra e da Reagan negli USA, paese nel quale, alla metà degli anni Ottanta, l’aliquota delle tasse per i più ricchi scende dal cinquanta per cento al ventotto per cento, oltre la privatizzazione della sanità pubblica, che pone fine alla democrazia sanitaria, ma avvia un processo di trasferimento di quote significative di reddito nazionale dal lavoro al capitale delle grandi compagnie assicurative e delle altre corporation protagoniste e beneficiarie delle privatizzazioni. Mentre la produttività aumenta dell’ottanta per cento, la retribuzione mediana cresce solo dell’undici per cento, la quota di reddito dei profitti di impresa raggiunge picchi mai raggiunti sino ad allora. Questo nuovo trend del capitalismo si propaga ai paesi industrializzati del centro Europa. La sovranità monetaria e valutaria in Italia resta in mano alla classe politica nazionale, consentendole così di autogovernare pur dopo lo storico divorzio tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro che dal 1981 determina il continuo innalzamento del debito pubblico. Ma alla fine degli anni ottanta si registrò un passaggio di fase epocale che, nel suo interagire, fece saltare definitivamente l’equilibrio storico tra le forze sociali che aveva dato origine al compromesso dello Stato liberal-democratico. Il crollo dell’Unione Sovietica, la globalizzazione economica e finanziaria, la transizione dalla “old” alla “new economy” dematerializzata e la rivoluzione tecnologica, causarono la perdita di ogni potere di contrattazione della classe operaia e, conseguentemente, del suo ruolo di contro-bilanciamento del potere capitalistico. La democrazia e gli stati divennero superflui, nel senso che nessuno poteva più imporre alle multinazionali di accettare, i limiti al proprio libero sviluppo rimanendo a guinzaglio delle pretese e costi della democrazia. Ma oggi non comprendiamo più sia per l’oggettiva ed estrema complessità dei processi in corso, sia per il crescente e coltivato divario tra cultura di massa e sapere, riservati alle ristrette oligarchie che governano il nuovo ordine. Le nuove gerarchie di potere non dividono solo chi ha da chi non ha, ma da chi sa da chi non sa. Oggi come ieri, sul terreno del sapere si gioca una partita politica fondamentale. Vige un sistema di regole orientato a trasformare la finanza da potere di mercato a potere istituzionale, riducendo al minimo la rappresentanza popolare. Servendosi dei media da loro sponsorizzati, che nei momenti di decisioni cruciali, attuano come dei buoni prestigiatori delle deviazioni su informazioni secondarie, o talk show pilotati in cui gli oppositori raramente vengono invitati, o addirittura organizzando attentati in cui gli attentatori sono sempre di stampo islamico e vengono sempre uccisi dopo pochi giorni, per distrarci dai giochi di prestigio, a noi incomprensibili che determineranno in modo definitivo, l’economia e il destino dei nostri paesi. Mentre noi passeggiamo nei mercatini natalizi, a Bruxelles, si decide di cambiare la manovra del governo arrogante di turno, che mette in gioco il rapporto ormai irreversibile tra Élite e i Servi. Da diverso tempo studio quali siano le forze in campo, i termini reali del conflitto, quali le sofisticate tecniche adottate sul piano economico, giuridico e istituzionale per drogare il funzionamento del mercato, che ha dato vita a una economia malata. In questa pianificazione di un’economia del debito perpetuo a spese delle fasce più basse della piramide sociale e dei paesi deboli, chi osa urlare fuori dal coro è definito “populista”, termine usato polemicamente sempre più nel linguaggio politico attuale, per coloro che non ci piacciono. Uno degli slogan più sentiti è che i Populisti che ci rappresentano, non avrebbero i soldi per mantenere le promesse, e che mancano di esperienza. Inoltre nell’ immaginario collettivo essi si collocano tra l’Élite e il popolo, invocando la “pulizia morale”, contro i potenti che sono corrotti e oligarchici. Qualcuno di ritorno dai mercatini, spieghi a tutti noi cosa ci chiede il mercato della finanza? Da un cinguettio di Fusaro: “Ai pagliacci mondialisti delle magliette rosse degli attici di Nuova York preferisco di gran lunga i gallici della giubba gialla che stanno lottando contro le aberrazioni della globalizzazione no border”. Il fenomeno dei movimenti anti-sistema, risulta essere più legato all'assenza di fiducia e speranza per il futuro di un lavoro, di un salario e di una vita dignitosa, che non alla ripulsa e all'odio razziale contro gli immigrati. Buon approfondimento a tutti sulla spiritualità del Natale, e sui mercati in festa per gli introiti di questo evento commerciale.

Beghe locali tra Subalterni

12/11/18

A inizio anno, G. Petta, coordinatore Fi in Svizzera, non venne candidato nella lista del cdx in Europa, e annunciava: “Il mio impegno per FI è terminato, siete stati capaci di uccidere la mia passione politica, ma ora aspettatevi la mia dura reazione”. Con tutto il rispetto per i tre autori dell’ultima rubrica “scrive chi legge”, essi scrivono cose imprecise e vaghe, oltre che a essere di parte, attaccando duramente il professore, e disinformando le masse di lettori già poco motivati a occuparsi personalmente di temi complessi, che richiedono dedizione e appassionata ricerca dei fatti. Il Signor Bellisario rimprovera al Petta di salire sul carro dei vincitori, come se fosse il primo. Segue poi elencando tutti i mali dell’Italia, facendo del qualunquismo dicendo, che è la testa degli italiani da cambiare. Insomma il nuovo governo sarebbe responsabile di tale scempio? Tanto rumore per nulla, senza delle vere proposte, e sfumando il problema di fondo scritto con zelo dal Petta. Dal Signor Michelin, molto educato e pacato nel suo commento, invito al leggersi la parte in basso del mio articolo, in cui scrivo ciò che prevede la manovra. Nel terzo intervento del Signor Negri, si entra finalmente nel tema. L’Italia non intende ricattare nessuno, ma semplicemente rivendicare la sua sovranità nel decidere, sulle questioni economiche e d’immigrazione del proprio paese, esattamente nel proprio ed esclusivo interesse come gli altri paesi al nord delle alpi, hanno sempre fatto. Le debolezze strutturali che lei evoca Signor Negri, sono state causate proprio dalle azioni mirate dell’élite finanziaria, negli ultimi decenni. Ma questo è un altro tema che centra poco con il dibattito attuale. Il danno ai cittadini, è nei cittadini stessi che ancora non presentano, a oggi, una coscienza conflittuale in grado di mettere in discussione le decisioni prese dall’alto. Dopo avere, chiarito queste “beghe” locali, che lascio a chi coltiva il proprio orticello, entro nel tema, con umiltà e consapevole dei miei limiti. Certo che nessuno mi contesterà, perché non faccio parte di nessun gioco politico, sono perfettamente in linea sui contenuti dell’articolo del professore Petta, anche se avrebbe potuto elencare le molte cose già fatte dal governo, e quelle che a breve verranno votate in parlamento. L’élite finanziaria per porre in libertà sé stessa, deve, neutralizzare la soggettività antagonistica in sé e per sé del Servo (cioè noi lavoratori). Siamo dal 89 soggetti passivi e senza coscienza, plebe passiva e dissolta nel sistema neo liberista imposto dal diktat della Germania, pardon Bruxelles, patrocinata dalla BCE e dalle agenzie finanziarie, che in forma parziale agevolano spudoratamente le economie più forti e avvantaggiate dalla moneta unica. Sono precari e senza più coscienza, i lavoratori statali, coloro che lavorano nell’agricoltura, nelle medio-piccole imprese artigianali che ancora tengono in piedi l’economia italiana, depredata di quasi tutti i grandi marchi, dagli investitori esteri. Ai difensori del nuovo ordine post-borghese, neo oligarchico e senza coscienza infelice, difensori delle loro poltrone che svuotate di significato speculano sulle masse indottrinate al consumismo sfrenato, e quindi indifferenti all’impegno sociale perché troppo prese dal lavoro/consumo/divertimento patologico, dico che il governo “del cambiamento” è in atto e seguendo il contratto stipulato con i suoi elettori, non si lascerà distrarre da nessuna azione di “smerdamento” in atto dai media e da personaggi disinformati o ottusi, in cerca di consenso. Il problema principale non sarà dove trovare i soldi per le varie proposte (pensioni, reddito di cittadinanza ecc..), ma la visione del mondo del cittadino/servo, e quella del Signore/Bruxelles, per convincerli che il programma del nuovo governo è realizzabile. Queste due visioni Servo/Signore tendono oggi a coincidere, identificandosi con l’economicizzazione integrale della vita e del lavoro, ma anche con il mercato assoluto come orizzonte destinale ed eterno. Tutte le differenze del passato e le varie lotte sociali sostenute, vengono annullate nell’omologazione consumistica post-moderna. Insomma il punto di vista del Signore, è stato metabolizzato dal Servo. Di conseguenza anche se apriamo gli occhi, tutti noi subiamo passivamente il conflitto, nella misura in cui accetta le categorie e le idee del Signore globalizzatore, invece di contrapporre le proprie. L’Italia ha superato la prova dei mercati io credo, e la sfida sarà sulla realizzazione degli investimenti e quindi M5S e Lega sono forze non subalterne ai Signori di Bruxelles, e hanno quindi il diritto di governare. Se poi i commissari europei reagiscono per un 2,4 senza aver letto ancora la Nota al Def (Documento di Economia e Finanza), vuol dire che c'è di mezzo la campagna elettorale delle Europee. Le azioni del governo che non piacciono a Bruxelles Ai sensi dell’articolo 7 (UE), la stessa risponde: “La manovra di governo presentata all’Europa è stata rimandata dalla stessa, considerando i suoi contenuti non rispettosi dei patti, e una violazione grave e manifesta delle raccomandazioni adottate dal Consiglio ai sensi del Patto di Stabilità e Crescita per il 2019, il che rappresenta motivo di seria raccomandazione per la CE”. La Francia prevede un tasso nominale di crescita della spesa pubblica nella al 2,7%. Il governo francese taglierà 19 mia. di tasse all’imprese e 6 mia. alle famiglie, così il deficit salirà al 2,8%. La Francia è forse un paese più sovrano del nostro per agire così? Allora questi signori di Bruxelles non eletti da nessuno raccomandano, però se non fai come dicono loro, arrivano le mazzate, sanzioni e punizioni. Ci spiegassero loro come si può crescere e diventare stabili se non investi e spendi? In un contesto in cui il debito pubblico italiano e pari a circa il 130% del PIL, la valutazione dell’EU indica l’Italia come irrispettosa della regola del debito concordata da tutti gli Stati Membri, che richiede una riduzione costante verso la soglia del 60%, così come stabilita dai Trattati. Siamo dunque un paese in macerie, una mucca arrivata allo sfinimento, e questi vogliono ancora mungerci. Capissero i Signori dell’élite che se non investiamo siamo un paese fottuto. Ciò che prevede la manovra e non piace a Bruxelles: Il governo è riuscito a trovare 12,5 mia di euro, per bloccare l’aumento dell’Iva. Poi abbiamo la quota 100, che è praticamente il superamento della legge Fornero. L’obiettivo è quello di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a quota 100, partendo con la combinazione 62 anni di età e 38 di contributi, per un costo di circa 7 mia. di euro, da avviare nel 2019. Abbiamo il reddito di cittadinanza recente per l’impiego, bandiera del M5S, che costerebbe 9 mia, i cui fondi verrebbero anche da un drastico taglio alle spese militari. L’assegno di 780 euro previsti verrà caricato su di una carta di credito, il quale movimento verrà tracciato dalle agenzie per le entrate, perché non saranno autorizzate alcune spese extra. In cambio la persona dovrà frequentare corsi di formazione, e prestare 8 ore di lavori socialmente utili a settimana. Il reddito verrà rifiutato a coloro che rifiutano 3 posti di lavoro da parte dei centri per l’impiego, a meno che non vi sia una discriminante geografica. Poi c’è la pace fiscale del 20% a un tetto dei 100,000 euro, che sarebbe un’aliquota al 20%. Cioè si potrà pagare il debito con il fisco senza pagare interessi e sanzioni, per il 20% del non dichiarato in 5 anni. Il taglio delle pensioni d’oro che sarebbero quelle al di sopra dei 4500 euro netti al mese. Nella parte però in cui la pensione non è coperta da contributi pagati. Non verranno più erogati soldi pubblici ai giornali di partito, e tutti questi disinformatori. Procedure semplificate per le fatture che diventeranno elettroniche, con un ingresso graduale dell’uso. Sconti sulle imposte per le imprese che assumeranno con un contratto fisso i loro impiegati. Abbiamo 7 mia. di tagli anche per l’immigrazione nell’arco dell’intera legislatura. La proroga dell’Ecobonus che finanzia le ristrutturazioni al 50% con un alto tasso di efficienza energetica. Per le banche, sgravi sulle svalutazioni spostati al 2026, dando così a queste una bella stangata. Ecco tutte queste azioni contenute nella manovra di bilancio non piacciono a Bruxelles, che ha deciso di bocciare la manovra e bilancio dello stato. Ho impiegato un po' per raccogliere tutte le informazioni, però era giusto sapere come stanno le cose, perché i media già iniziano a disinformare, a parlare di liti nel governo, mentre è stato annunciato in blocco che la manovra non verrà cambiata. Se la UE ci boccia, bocciamola anche noi perdinci. Vediamo se li conviene un “Italexit”, o lasciare che l’Italia si risollevi investendo dei denari, uscendo fuori da parametri da strozzinaggio della UE. Per fortuna abbiamo (pare) un governo con gli attributi che chiederà a muso duro, un pò di ossigeno per l’Italia.

Urban Explorer

09/07/2018

Tempo fa passai per caso davanti all’edificio della ex Casa d’Italia di Zurigo e, preso da un irrefrenabile istinto di scattare alcune foto sullo stato pietoso e attuale di questo glorioso edificio, un anno dopo la sua chiusura, ebbi l’ispirazione di scrivere quanto segue Mentre scattavo e pensavo del tempo che fu, mi ricordai di quel 23 maggio 2017, nella sala Pirandello dove si svolgeva l’incontro con la comunità italiana, composta dalle associazioni, i rappresentanti del polo scolastico e comuni cittadini curiosi e increduli delle voci insistenti sulla chiusura dello storico edificio. L’evento venne organizzato da chi avrebbe dovuto rappresentarci, il Console generale d’Italia di Zurigo, mentre l’Ambasciatore italiano in Svizzera era assente all’evento per altri impegni ritenuti più importanti. Già nel febbraio dello stesso anno con alcuni prodi compagni di viaggio avevamo creato un gruppo "Pro Casa d'Italia di Zurigo" con membri delle seguenti organizzazioni: “Movimento Associativo Italiani all’estero” MAIE, L'ASDLI (Associazione Svizzera della lingua Italiana), rappresentanti dei genitori del liceo Vermigli. L’intento era di contrastare e fare tutto il possibile in base alle proprie possibilità e competenze. A testimonianza del nostro operato, chiedo, cortesemente, che nel prossimo numero del giornale “La Pagina” venga pubblicata insieme a questo scritto, la documentazione sulle motivazioni imposte dal Ministero Affari Esteri e dal PD, e sul nostro operato o azioni di contrasto. Detto questo per capire il nostro stato d’animo, vi consiglio di farvi un giretto e di sedervi di fronte all’edificio sul lungo muretto, facendo la seguente riflessione a cui ho dato il nome: “I luoghi dell’ abbandono”. Un edificio abbandonato muore lentamente. La manutenzione infatti costa e in un edificio che non si usa viene ovviamente ritenuta superflua e quindi trascurata. Comincia così il processo di degrado: le grondaie si otturano a causa della sporcizia trasportata dal vento, la grandine, il vento, la neve e il ghiaccio spostano o rompono le tegole del tetto. Magari l’acqua a un certo punto penetra all’interno, favorendo la marcescenza delle travi in legno della copertura e dei solai: il tetto è infatti la prima porzione dell’edificio a collassare, seguito spesso dai solai di piano. La pioggia e il vento favoriscono inoltre la progressiva erosione e polverizzazione degli intonaci e dei giunti di malta delle murature: la calce aerea tipica di questi intonaci è infatti resistente e bella da guardare ma nel lungo periodo viene erosa o dilavata. Anche la vegetazione infestante ha un ruolo determinante nella fatiscenza di un edificio abbandonato. Sui tetti, grazie ai semi trasportati dal vento, spesso cresce l'erba, che con le sue radici contribuisce a scalzare o distruggere le tegole del manto di copertura favorendo ulteriormente la penetrazione dell'acqua, mentre le piante rampicanti possono letteralmente erodere e polverizzare i giunti di malta delle murature, accelerando il possibile crollo. Le radici degli alberi agiscono invece sulle fondamenta, sia creando sollecitazioni difficilmente sostenibili per una muratura già indebolita, sia facilitando i cedimenti del terreno, con conseguente formazione di importanti dissesti sulle pareti perimetrali dei piani superiori. Alla fine di questo lento ma inesorabile processo di degrado, l’edificio assume un aspetto spettrale e diventa quasi un fantasma. Come quei luoghi che hanno avuto spesso nel passato un ruolo importante nell’economia e società del territorio. Le attività che vi si svolgevano sono state trasferite o soppresse e gli involucri di ferro e cemento sono rimasti silenti a deperire. La natura piano piano li ha nascosti, inglobati, corrotti, trasformati. Li ha resi sinistri, pericolosi, tristi. La Casa d’Italia oggi è un luogo dell’abbandono. È anche soprattutto un contenitore di emozioni, storie e di sensazioni nascoste dalla polvere e dalle incrostazioni, ambienti che io ho cercato di fare rivivere nei miei scatti fotografici e in questo articolo. Sperando che coloro che mi leggono, rivivano anche nella loro memoria quei luoghi frequentati in prima persona. Uomini e donne che hanno lavorato, frequentato come studenti o partecipato a eventi sportivi o addirittura ballato e frequentato corsi professionali e tante altre attività legate alla nostra comunità italiana delle ultime tre generazioni vissute a Zurigo e dintorni. Finita l’epoca della solidarietà di noi italiani perfettamente integrati, la mia testimonianza non vuol più essere un grido di protesta, o di mobilitazione, ma piuttosto una profonda presa di coscienza di cosa è diventato oggi in questa società il nostro ruolo, oltre che di lavoratori e sempre più anonimi cittadini, non più portatori di valori culturali delle proprie radici ma sempre più formichine globalizzate. Sarebbe interessante ascoltare altre testimonianze, sicuramente più autorevoli di vissuto alla Casa d’Italia di Zurigo.

Conclusioni. Alcuni dicono che tutto il teatrino è stato studiato a tavolino sia dal lato giuridico, come psicologico e nella tempistica, affinché vada in porto la futura vendita dello stabile al miglior offerente. Avendo verificato con documenti alla mano che l’impianto elettrico necessitava di una normale e periodica manutenzione da parte del proprietario. L’impianto idrico non necessitava di alcuna spesa, come per il tetto di cui bastava togliere alcuni arbusti, sostituire qualche tegola e mantenerlo pulito. Per una spesa totale di poche miglia di euro, non certo di 10.000.000, per poter far sì che tutto andasse avanti nel rispetto dovuto agli inquilini e alla collettività. Non vi era dunque assolutamente l’emergenza strutturale. Considerando che le motivazioni date dai rappresentanti del Governo e dal Ministero degli Affari Esteri non trovano alcuna veridicità nei fatti e nella legge, che le spese dei lavori erano minime rispetto anche a quanto incassato dal Governo per la vendita del Consolato di San Gallo, che si poteva approfittare del periodo estivo per adempiere a questi interventi di normale manutenzione periodica, credo che l’intera vicenda vada messa alla voce del “fare soldi con il mattone”, speculando sull’indifferenza della gente a fini sia politici o di bilancio. Questa è stata la mia esperienza e opinione sicuramente non condividibile per molti aspetti e al di fuori del “politicamente corretto”. Vorrei chiudere con un’ultima considerazione o massima: “Non sei mai solo perché se cerchi di rivivere quello che le persone facevano all'interno di un certo luogo, a volte questa vita passata si riesce quasi a percepire. È come se alcune di queste presenze non volessero lasciare le mura di quel luogo”. Leggevo di una nuova forma di turismo, che si ispira al fascino dell’abbandono: una nuova forma di turisti definiti Urban Explorer, ossia “esploratori urbani”: una nuova classe di turisti affascinati dal degrado! Esploratori non alla ricerca di splendide opere d’arte e monumenti ben curati, bensì alla scoperta di strutture in pieno stato di abbandono e incuria. Visitate: http://www.iluoghidellabbandono.com. Magari il nostro governo del cambiamento è in cerca di nuove forme di entrate per finanziare le promesse nel contratto di governo. e ha scelto questa strategia?

Scheda (non pubblicato come da me richiesto su LaPagina) con il riassunto delle motivazioni imposto dal Ministero Affari Esteri e dal PD, sull’’indispensabile ristrutturazione ed emergenza strutturale

• La necessità degli spazi per effettuare i controlli e le rilevazioni necessarie

• Il termine di scadenza da parte degli uffici svizzeri competenti in materia

• Cambio d’uso dell’edificio a consolato

• Indizione della gara d’appalto europea

• Approvazione del progetto vincitore e inizio lavori

• Ristrutturazione consentirà un uso più efficiente del bene demaniale

• Reinsediamento delle scuole statali, e promozione della cultura e la conoscenza italiana

Le nostre iniziative a favore della salvaguardia dello storico edificio per la comunità italiana.

Azioni di contrasto da parte di un gruppo "Pro Casa d'Italia di Zurigo" con membri delle seguenti organizzazioni: “Movimento Associativo Italiani all’estero” MAIE, L'ASDLI (Associazione Svizzera della lingua Italiana).

• Colloquio di tra i rappresentanti del Vermigli e il liceo a fine febbraio per dei chiarimenti dopo l’articolo dell’Onorevole Farina

• Inviato email a l’Onorevole Farina per dei chiarimenti

• Dialogato per email e di persona con i COMITES e amministratore ed ex direttore di ProCasaD’Italia

• scritto vari articoli a LaPagina

• - Vari articoli da parte del MAIE Casa d’Italia di Zurigo, Pd e Governo tradiscono studenti

- Nessuna “emergenza strutturale”, la disdetta non è valida

- (MAIE) scrive ad Alfano e bacchetta Tacconi (Pd)

• Monitoraggio nuova locazione Scuole statali in zona Siemens

• Partecipazione passiva alla riunione dei COMITES

• Salone Pirandello: incontro/dibattito con la comunità italiana in collaborazione con (ASDLI)

• Creazione del gruppo "tutela diritto d'uso" Casa d'Italia, Zurigo” e gruppo WhatsApp

• Indagato sulla questione Diritto d’Uso.

• Ricorso inviato sul "diritto d’Uso al Ministro degli Esteri, cc Consolato e Ambasciata a Berna

• Inviato email a COMITES, chiedendo se associazioni hanno ricevuto la lettera raccomandata di disdetta e se esiste un’altra concessione che PRO Casa d'Italia ha ricevuto con il DIRITTO d'Uso?

• Raccomandata al Consolato con richiesta atti pubblici

• Ricevuto documentazione dal Consolato sulla richiesta degli atti pubblici

• Visitato e monitorato sia le scuole e la Casa D’Italia, facendo alcune foto dei locali delle scuole stesse.

• Scritto lettera a collaboratore de La Pagina e scrittore. Su Diritto d’Uso

• Scritto lettera all’autore del libro Casa d’Italia per incontro

Azioni di contrasto da parte COMITES

• Monitoraggio costante affinché questo progetto venga realizzato nei tempi e nei modi previsti nell’interesse della comunità italiana, e costante contatto con Consolato e Ambasciata per monitorare l'evolversi della situazione e per essere coinvolti nelle decisioni.

Il sistema dell’inciucio

10/06/2018

Vorrei tentare di capire (meglio) la politica italiana, e perché i governi venivano eletti e da chi, e di come venivano poi fatti cadere, con vantaggi e svantaggi da parte delle varie fazioni in campo (cdx e csn). Spesso le elezioni che nessuno vince e che tutti perdono, tranne per coloro che da sempre occupano le poltrone decisionali, indipendentemente da chi è nella maggioranza, sono di facciata, dato che le decisioni importanti vengono comunque prese in modo “bipartisan”. Parlo delle grandi opere pubbliche, delle pensioni, decreti salva-banche, vendita di armi e tutto ciò che a che vedere con i soldi. La parola “inciucio”, significa nel gergo politico un accordo di basso compromesso che potrebbe portare vantaggi a entrambi. Mi riferisco a quell’inciucio che non è inciucio, perché avviene sempre in pieno giorno nella massima trasparenza, tra i due schieramenti che hanno governato negli ultimi decenni. In questi ultimi 25 anni Berlusconi non è mai stato sconfitto alle urne dalle fazioni opposte cioè il csn, a parte Prodi che è stato poi fatto fuori politicamente. I processi che Berlusconi e altri personaggi del suo calibro hanno affrontato, nascono per caso non per un deliberato proposito, o politico pentito. Alcune confessioni spontanee di finanzieri, avvocati che si liberano dal peso che cosi consentono di mettere insieme indagine dopo indagine il malaffare, mai del tutto sconfitto, per via del fatto che quasi tutti i parlamentari avevano da perdere nel farli decadere, arrivando a credere che il parlamento cercasse l'assoluzione politica dei pregiudicati. Solo grazie a un Movimento di opposizione politica (M5S) si è riusciti a creare una onda popolare che ha messo nell'angolo la principale forza di opposizione (il PD) al partito di Berlusconi, che sostanzialmente collaborava con il suo partito da un ventennio. Il M5S è riuscito a fare decidere col voto palese l'eventuale decadenza di Berlusconi, in tal modo il PD è stato costretto a dichiararlo decaduto e ineleggibile (anche se da poco riabilitato), dopo che dal 94 ha subito più processi lui, che tutti i politici messi insieme. Insomma il csn non ha mai cancellato una legge, o compiuto atti ostile contri di lui. Detto questo, cosa si può fare, per evitare che l’eterno inciucio si perpetui in futuro? Nei numerosi scandali da tangentopoli in poi, quando veniva preso con le mani nella marmellata un politico o un imprenditore svelava solo una parte della verità. Non svelando tutti i misteri per ogni gruppo politico vi erano degli indagati che erano a conoscenza di vicende e fatti di altri colleghi, che a loro volta sapevano ma confessavano solo una parte dei loro malfatti e delle conoscenze di intrighi economici/politici. In questo modo chiunque era ricattabile da coloro che volevano servirsi del politico che faceva comodo per un determinato scopo, e si tirava a campare tutti quanti senza svelare mai del tutto la verità. Se non fosse stato per i pentiti di mafia, molte vicende di corruzione, di affari di soldi, e soprattutto di ricatti non sarebbero mai venute a galla, e tantomeno dai giornalisti (non indipendenti) facendo parte stabilmente del sistema. Per entrare e rimanere per molto tempo in politica, a quanto pare bisogna essere ricattabili. Coloro che erano e sono ancora a conoscenza di tutti i segreti dei casi di tangenti, rapporti stato-mafia resteranno per tutta la vita depositari di tutte le verità, tenendo sotto ricatto coloro che di volta in volta rappresentano i partiti al governo attuali, dato che anche loro sono ancora oggi ricattabili, ricattandosi a vicenda e diventando così immortali. Per questo in Italia non esisteva un ricambio della classe dirigente (detto in generale). Per questo sorrido all’intraprendenza di Salvini che pur trattando di mantenere il patto delle promesse fatte in campagna elettorale, avendo il guinzaglio corto da parte di Berlusconi ha il campo limitato. Lo stesso varrà per il M5S che avrà i suoi limiti e alcuni ministri della fazione opposta che al momento opportuno tireranno il guinzaglio appena il M5S si permetterà delle cose che non deve permettersi. Dunque in questo sistema dell’inciucio nessun usurpatore o intruso può entrare pena la demolizione politica del malcapitato. Con le due forze populiste, il sistema dell’inciucio è spaventato e irrequieto, e sta mettendo in campo tutta l’artiglieria per demonizzare e impedire che questa legislatura possa mettere in atto ciò che è stato stipulato con il contratto di governo presentato per la prima volta da un governo eletto dal 1978 legittimamente da ben 17 mio. di cittadini. I rappresentanti dei due partiti hanno promesso tanto, e le attese sono altissime bisogna dire, dato che molti punti metteranno a nudo gli sporchi affari e il mangia-mangia in atto da decenni. L’opposizione sarà al limite dell’indecenza e sarà distruttiva, come lo e già dalle battute iniziali in cui il governo ha contro tutti. Dal PD, non da Berlusconi che ha i suoi interessi diretti essendo anche ben rappresentato addirittura da ministri del cdx. Hanno tutti i giornali contro che invece di andare a fare le pulci e informare sull’operato disinformano. Hanno tutte le televisioni contro, basta vedere le trasmissioni e i talk show dove si spara a zero sul nuovo governo e i suoi ministri. Hanno contro la stampa internazionale (vedi Financial Time, The Guardian e Bildzeitung), da cui arriveranno tante spalate di fango. Hanno contro la BCE e tutti i poteri forti che la circondano. Praticamente hanno contro TUTTI, tranne i cittadini! Dovremmo essere tutti molto attenti e attivi, sia per informarci in modo corretto del loro operato, sia nello smascherare la disinformazione che sarà a livelli storici, vigilando se il governo farà delle porcherie o disattenderanno le promesse fatte in campagna elettorale. Alcuni sapienti click e i fatti e la fonte di ogni notizia è verificabile nella rete. Partecipiamo più attivamente, alla vita politica in generale, sostituendo le ore passate a giocare e navigare nella rete scioccamente, leggendo dei libri di autori indipendenti su dei temi sociali e di storia del nostro bellissimo paese. Solo così avremmo più voce in capitolo, per rispondere (nel nostro piccolo) a chi da anni specula sulla nostra pigrizia mentale, scrive per La Pagina delle baggianate irrispettose, inneggiando ai valori della democrazia e libertà dei popoli, mentre ironizza senza rispetto nominando i due leader dei partiti eletti dal popolo sovrano “novelli Cesare o Ottaviano”. Inneggiando da anni poeticamente la EU e del tempo che fu, senza mai nominare il gioco sporco del ricatto messo in atto dalle banche con la complicità dei governi e politici corrotti, che hanno con il loro decreti salva-banche, peggiorato la vita dei cittadini ecc. Non bisogna temere i fastidi che deriverebbero dall’essere se stessi, togliendosi la propria maschera e non andare più in giro come tanti burattini, dicendo e ripetendo le stesse cose che dicono gli altri, lasciandosi corrompere dal cimitero della autenticità individuale chiamata opinione pubblica. A quando dei nostri rappresentanti (dell’emigrazione) in Svizzera con delega da parte del Governo del Cambiamento, che bonifichi l’esistente struttura senescente (con tutto il rispetto)? 

Leggende metropolitane

29/05/2018

Spiegare e ridurre alla parola “inciucio” gli accordi sottobanco in politica è facile da spiegare ma difficile se non impossibile dato che nel caso della politica italiana è una parola inappropriata, essendo spesso tutto molto trasparente e riconducibile ai fatti di questi ultimi 25 anni (mi limito alla seconda repubblica). Bastava documentarsi nella rete evitando i giornali di partito nazionali, per scoprire che milioni di persone hanno fatto finta di non vederli, abituandosi o convincendosi all’idea che non esistevano questi accordi. Nei casi più lampanti si dava poca considerazione al fatto, che potesse essere un metodo per mantenere il potere, giustificando a turno il PD o il centrodestra che si agiva in buona fede, e che non sarebbe successo mai più, chiedendo alle prossime elezioni ancora la fiducia agli elettori. Vedendo i fatti dopo il 4 marzo, questa pia illusione ancora dura. Se da una parte la mancata formazione di questo ultimo governo Lega-5stelle, viene accreditato ai poteri forti della finanza che fregandosene della nostra sovranità detta la formazione dei ministri, servendosi dei camerieri delle lobby di turno impedisce che la volontà del popolo venga messo democraticamente in atto. Dall’altra parte, ciò che io reputo più credibile, non sono le varie leggende metropolitane sui poteri forti, che ci faranno fare la fine della Grecia, o lo spread che ci farà diventare più poveri, o addirittura l’uscita dall’euro vista come l’abisso dell’inferno che ci minaccia. Alcuni dei leitmotiv della imminente campagna elettorale saranno per gli schieramenti che hanno perso le elezioni del 4 marzo, la responsabilità del capo dello stato Mattarella, che ha saggiamente e con pragmatismo salvato i conti dello stato e di milioni di risparmiatori rifiutando di nominare per motivi non ideologici, ma per la reazione dei mercati la formazione del “governo del cambiamento”. Dalla parte dei vincitori delle ultime elezioni si inciterà gli elettori, di appendere le bandiere tricolore fuori dalla propria finestra, tirando fuori il nostro orgoglio di essere cittadini italiani e rivendicando il diritto a decidere sul nostro futuro e sul nostro governo. È stato compiuto un vero golpe politico e à stato deciso di mettere dei tecnici che non hanno mai preso un voto, guidati da Cottarelli, con la sicurezza che non avranno nessuna maggioranza parlamentare urleranno i vincitori perdenti. Quindi avremo un governo non solo non votato dal popolo, ma neppure dal Parlamento. Salvini che non ha più fatto dichiarazioni è solo arrabbiato, e avrà tutti i motivi per rivendicare il proprio intendo di avere voluto salvare il paese, e rientrerà all’ovile della sua coalizione. Da parte dei sconfitti alle elezioni si rivendicherà sul fallimento che è stato frutto dell'incapacità di governare di Lega e Cinque Stelle. Ogni schieramento giurerà che non vuole uscire dall'Europa e che vuole un'Italia forte ma dentro l'Europa. Sarà una campagna elettorale ( in piena estate e quindi milioni di astensionisti) tra chi combatte sulla base di fake news e chi porterà numeri, fatti, argomenti. Sarà una battaglia tra chi metterà in discussione l'appartenenza atlantica dell'Italia e chi non vuole cambiare il proprio al patto atlantico con gli USA. Ma davvero credete a quest’altra leggenda metropolitana, che gli investitori esteri e le agenzie di rating sono entrati a far parte tra gli organi costituzionali della Repubblica italiana? In altre parole seguendo il dikat di Mattarella: 17 milioni di voti vanno buttati nel cestino?"
Ho letto (non tutto lo ammetto) il programma del nuovo governo e ho capito e smascherato le vere ragioni per cui dopo quasi tre mesi l’Italia è senza un governo, pur avendo avuto dei vincitori. Il PD per settimane ha attaccato il programma, dicendo che è un contratto di destra e che non servirà agli italiani, oltre ad’ altre critiche strumentati di questo tipo. Vediamo alcuni spunti di questo contratto, magari è veramente così spaventoso e forse arriveranno le cavallette o la peste borbonica a distruggere l’Italia. ACQUA PUBBLICA - È necessario investire sul servizio idrico integrato di natura pubblica applicando la volontà popolare espressa nel referendum del 2011, con particolare riferimento alla ristrutturazione della rete idrica, garantendo la qualità dell’acqua, le esigenze e la salute di ogni cittadino, anche attraverso la costituzione di società di servizi a livello locale per la gestione pubblica dell’acqua.
Quante aziende private a volte estere continuano a fare utili e a speculare, nonostante il voto dl 2011.
AGRICOLTURA – MADE IN ITALY - Il nostro impegno per il futuro è quello di difendere la sovranità alimentare dell'Italia e tutelare le eccellenze del Made in Italy. Per mettere fina all’importazione assurda di prodotti alimentari dall’estero.
SVILUPPO, CRESCITA E RISPARMIO - Banca per gli investimenti È necessario prevedere una “Banca” per gli investimenti, lo sviluppo dell’economia e delle imprese italiane utilizzando le strutture e le risorse già esistenti.
Si chiede di responsabilizzare sia il management sia le autorità di controllo, in quanto primi responsabili di eventuali fallimenti, con l’inasprimento delle pene. (Paparino Boschi dove sei?). Quanti come lui e amici di “Consob” con questa legge sarebbero in galera?
CONFLITTO D’INTERESSI nelle aule delle commissioni parlamentari sono stati beccati dei lobbisti o se preferite “portatori d’interessi” per intervenire in modo massiccio nella politica negli ultimi 5 anni, e dettare le line politiche da seguire al PD. Ecco con i 5 stelle questo non sarà più possibile, perché sarà previsto il conflitto d’interesse anche per loro.

Ingerenza devastante
A detta di Mattarella Savona avrebbe dichiarato di volere uscire dalla moneta unica. Ho trovato le dichiarazioni di Savona qualche giorno prima, che diceva esattamente l’opposto. “Voglio un’Europa più forte, un’Europa più equa”. Mattarella si riferisce ad un piano che Savona aveva studiato per un’uscita dall’Euro. Dunque è una mossa strumentale di Mattarella che ci dice che non è Savona il problema. Il problema sono i due schieramenti che hanno vinto le elezioni, che nei confronti dell’Europa sono sempre stati critici, dichiarando in campagna elettorale che avrebbero fatto di tutto per fare cambiare i trattati e a metterci d’accordo e mettere gli italiani prima dell’Europa useremo questa arma di volere uscire, per fare in modo che gli altri ci ascoltino. Ma soprattutto l’opposizione da parte del presidente al contratto che Lega e M5S avevano in mente. Pensate che i palazzi del potere avrebbero tremato ancor più che all’epoca di tangentopoli, che qualche centinaio di parlamentare e diverse migliaia di “impiegati” della politica avrebbero di colpo perso i loro previlegi. Quindi Mattarella e i partiti e interessi economici e le banche che lui “rappresenta”, temono la Lega e il M5S e non Savona. Sembra che la costituzione sia carta straccia, dato che la massima autorità dello stato non l’ha rispettata, come non ha rispetto il voto e la volontà di 17 milioni di italiani. Secondo voi un ministro dell’economia deve essere amico della finanza e delle banche (come auspicava Mattarella), o del popolo? Non esiste che Mattarella si preoccupi di quello che vogliono all’estero e di quello che chiedono le banche. Il compito di un presidente della Repubblica è di garantire il benessere e la sovranità del suo popolo e della sua costituzione. Questa ingerenza è un segnale molto forte, dopo che hanno tentato di combattere Lega e M5S con tutte le armi disponibili, fatte di campagne diffamatorie, con l’uso inappropriato del mezzo televisivo pubblico e di Mediaset, con attacchi giornalistici anche da testate estere, con minacce anche da Bruxelles. Una vocina mi ha informato di stare molto attento a non esagerare con i commenti negativi su Mattarella, dato che la polizia postale è impegnata a rintracciare tutto quello che viene scritto e cercare se ci sono reati, e magari fare arrivare al malcapitato una bella citazione in tribunale.
Ho come il sospetto che il gioco sia ancora aperto, e che vi siano come in un giuoco agli scacchi l’attesa per la prossima mossa dell’avversario. Inoltre sono convinto che sappiamo troppo poche dei poteri forti e occulti che per timore della “polizia postale” non nomino, che da veri burattinai e illusionisti ci distraggono e confondono per svelarci più avanti, le decisioni prese tramite i fatti. Parliamo delle decisioni che hanno a che vedere con il mondo degli affari, della finanza. Lasciando a noi l’illusione che ogni volta sia quella buona del “Governo del cambiamento”. Il sistema, e non mi ritengo affatto complottista o catastrofista, segue le direttive di coloro che manovrano gli affari. Il resto sono cazzate e zuccherini che ci vengono sapientemente e con raziocinio, regalati sotto forma di informazioni e promesse che non potranno mai essere mantenute. Il giullare e lo stregone cambiano solo faccia e nome, ma sono ugualmente ricattabili e servitori del sistema. 

Servilismo vs sovranità

25/05/2018

l problema della liberal-democrazia è che, mentre il liberalismo nega la logica della democrazia, la democrazia nega quella del liberalismo. Queste due concezioni politiche che hanno incendiato il secolo passato non possono esistere una senza l’altra. L’economia sociale di mercato creatasi dopo il secondo conflitto mondiale, come soluzione di compromesso tra il liberismo e l’economia pianificata comunista. La libertà di iniziativa economica non avrebbe dovuto svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, assegnando allo stato il compito di vigliare affinché l’attività economica pubblica e privata, fosse indirizzata e coordinata a fini sociale. Le politiche neoliberiste nate dal capitalismo angloamericano reagiscono a favore del capitale, che reagisce alla riduzione dei profitti alla fine degli anni settanta, causati dalla crisi petroliferi, la fine del ciclo espansivo, la crescita salariale e le rivendicazioni sindacali. Diminuendo le tasse per i più ricchi, privatizzando la sanità e altre azioni attuate a sminuire le Stato sociale, trasferendo così quote di redditi nazionale dal lavoro al capitale delle corporation protagoniste e beneficiarie delle privatizzazioni. Così mentre la quota dei redditi dei profitti aumentano, insieme alla produttività, la quota dei salari scende. Questo trend dalle roccaforti angloamericane del capitalismo, si propaga nei nostri paesi europei. L’arretramento delle condizioni dei lavoratori in Italia procede a rilento, dovendo misurarsi con le forze politiche di sinistra e quelle sindacali della classe operaia. Fintanto che le leve strategiche della sovranità monetaria e valutaria restano in mano della classe politica nazionale, l’Italia riesce ancora ad autogovernarsi. Nonostante il divorzio storico tra Banca d’Italia e ministero del Tesoro del 1981, che determina il continuo aumento del debito pubblico. Ma alla fine degli anni 80 un passaggio epocale fece saltare l’equilibrio storico tra forze sociali che avevano contribuito al compromesso dello Stato liberal-democratico. In questo passaggio vi sono, il crollo dell’Unione Sovietica, con la conseguente fine del bipolarismo internazionale, la globalizzazione economica e finanziaria e l’emergere della “new economy” oltre alla rivoluzione tecnologica. Tutto questo determinò la perdita di potere dello stato sociale, trascinando nella disfatta anche il ceto medio. I politologi al servizio del capitale affermano che la democrazia e divenuta superflua, e che “il sistema” essendosi liberato dalla camicia di forza della democrazia non dovrà più porsi limiti di carattere sociale, essendo gli investitori e non il voto dei cittadini a determinare le politiche degli stati. In questo gioco del potere troppo grande per noi cittadini, la base e la comprensione, a differenza che in passato, oggi è diventata in larga misura ai più talmente complesso nei processi in corso che tra la cultura di masse e le oligarchie che governano la transazione tra il vecchio e il nuovo ordine, si è creato un abisso del sapere. Tra chi detiene le redini e il potere dei capitali e noi cittadini si è creato una divisione non solamente tra chi ha, da chi non ha, ma anche chi sa da chi non sa. Ed è su questo territorio del sapere che si gioca una partita fondamentale in cui il ruolo dei mezzi d’informazione giocano un ruolo fondamentale. Un tempo il potere si conquistava con le spade e i cannoni, 50 anni fa con i dogmi e le superstizioni. Oggi basta una spruzzatina di spread condita con abbondanti fake news, e il sistema ripristina lo stato precedente al voto dei cittadini, posizionando nella stanza dei bottoni il politico che meno si oppone al loro diktat. Avendo poi il coraggio di chiamarlo il governo del cambiamento.
Ma veniamo a oggi e al panico diffuso in eurovisione e agli ostacoli al nuovo governo nascente, posto dal sistema dei partiti, dalle varie agenzie finanziarie, dalla Germania e dal Presidente Mattarella. Prima il “Signor Nessuno” mai sentito prima: il prof. avv. Giuseppe Conte, che avrebbe gonfiato eccessivamente il suo CV. Come se nei governi precedenti si faceva gran caso ai curriculum. Non si è mai andava tanto per il sottile sulle sacre prerogative del capo dello Stato, riscoperte improvvisamente oggi per sbarrare la strada al temibile Paolo Savona. l’ottantaduenne stava bene a tutti quand’era ministro di Ciampi e ai vertici di quasi tutte le banche e le imprese, ma poi s’è radicalizzato in tarda età. Ora ascoltando i media di mezza Europa che tambureggiano con toni allarmati, che come possibile ministro dell’economia populista minaccia seriamente di mettere in crisi l’intera economia della CE e cosa ancora più grave “odia la Germania”. Sarò un rivoluzionario nel dire che “la sovranità appartiene al Popolo”. In realtà è il caposaldo di quella che dovrebbe essere la Democrazia. Chiediamoci perché i media non vedono quei 17 milioni di italiani, che hanno votato i due partiti che stanno per formare il nuovo governo? Invece si fa controinformazione come gliene potrà fregare ai milioni di nostri concittadini in lotta per uno straccio di lavoro se Conte abbia frequentato oppure no quel determinato corso alla New York University o alla Sorbona. Mentre lui informava sul concorso svoltosi a Torino per 5 (cinque) infermieri a cui hanno partecipato 3000 (tremila) persone giunte da tutta Italia, perlopiù giovani disoccupati. Oggi 27 maggio il governo non è stato fatto nascere. Siamo in un sistema radicato da anni che permette a pochi di governare molti e di arricchirsi a loro spese e nessuno dei potenti ha intenzione di rinunciare a nulla anche se questo vuol dire distruggere i più. Ma siamo in Italia dove ognuno guarda al proprio orticello anche se questo distrugge il vicino. Siamo stati “Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati e di navigatori”, e invece si è andati alla rottura solo per impedire che venisse messo in atto il seguente programma che descriverò con i miei commenti nella prossima riflessione.
 

La corazzata Kotiomkin è una cagata pazzesca!

01/05/2018

Dopo quasi 2 mesi di capriole diplomatiche e acrobazie politiche di vario genere da parte dei partiti, Mattarella infastidito per l’attuale situazione di stallo e la mancata formazione di un governo, dovrebbe fare il mea culpa, avendo lui stesso firmato l’attuale legge elettorale. Le forze trionfanti emerse alle ultime elezioni del 4 marzo, sono quelle populiste per eccellenza (Lega e M5S). Queste elezioni segnano la pur provvisoria sconfitta dell’élite finanziaria, e classe dominante globalista, che veniva rappresentata politicamente dal PD e aveva come garante FI. L’obiettivo principale dell’élite finanziaria, è la desovranizzazione dell’economia, la rimozione coatta dei diritti sociali e del lavoro. Tramite il servilismo del PD, la globalizzazione del libero mercato, che ha provocato la privatizzazione di molte aziende statali, le grandi aziende transnazionali hanno di fatto sradicato la sovranità nazionale e monetaria di molti paesi inclusa l’Italia. Le masse sempre più precarizzate, avendo identificato e aperto gli occhi sulla vera natura del PD di Renzi i cui interessi procedevano in direzione completamente opposta, hanno determinato la sua sconfitta. La gente chiede più diritti sociali, l’integrazione sul lavoro, per costruirsi una famiglia e vivere dignitosamente, e riappropriarsi di ciò che le è stato tolto, oltre ad un vero piano di accoglienza e integrazione dei flussi migratori di massa. Il M5S, è la forza più penalizzata dal Rosatellum. Da un lato non intende allearsi con nessuno, dall’altro non ha molti candidati forti e con l’esperienza e la notorietà necessaria a competere efficacemente nei collegi uninominali. Se vuole governare però deve allearsi con gli altri schieramenti, essere pronto a dei compromessi e andare come le parti opposte in conflitto, su molti temi presentati e promessi in campagna elettorale, irritando oltremodo i propri elettori, confusi nel caso di ritorno al voto. La legge elettorale è stata pensata per favorire le alleanze, in particolare PD-Forza Italia (vedi patto del Nazareno 2014) e per impedire che un unico partito pur avendo la maggioranza dei voti, andasse da solo al governo. Questo caos salvapoltrone provocato, è previsto per non disobbedire all’élite finanziaria, che dell’instabilità politica ne ha fatto uno dei cavalli di battaglia, imponendo ciò che i mercati chiedono (austerità) e fregandosene della volontà popolare di fatto senza rappresentanza politica da moli anni ormai. È stato fatto il tentativo di far nascere una maggioranza dalle ceneri di uno scontro quinquennale tra M5s e Pd. Dato che il voto a ottobre non converrebbe ai mercati, aumenta la sgradevole puzza di inciucio che da un lato garantirebbe a tutti i partiti una sorta di crisma della coerenza, dall’altra potrebbe dimostrarsi una dimostrazione di come le scelte politiche degli elettori italiani non contino più una mazza. Intanto il pregiudicato di Arcore sta godendo, e pregusta qualcosa, visto che il canale di contatto con Matteo Renzi e i suoi, attraverso Gianni Letta, non si è mai chiuso del tutto. Mentre i nostri parlamentari continuano a percepire i loro previlegi e stipendi dorati, il parlamento cosa ha fatto in questi ultimi due mesi?
É delle ultime ore la dichiarazione di Di Maio di mettere fine a qualsiasi trattativa con altri partiti, dichiarandosi post ideologico e dicendo a Salvini di andare insieme a chiedere a Mattarella di ritornare a votare a giugno. Inoltre dichiara: “Visto che i partiti hanno paura del cambiamento, facciamo scegliere ai cittadini tra rivoluzione e restaurazione”. La Lega ha fatto nelle ultime settimane una campagna massacrante contro il M5S accusandolo di avere fatto delle alleanze con il PD. Non c’era nessuna alleanza ma alcuni tentativi per vedere se c’erano dei margini ma nulla scritto. Renzi che parla a nome del partito dopo che si era dimesso, è arrivato dicendo con i 5 stelle mai, dato che da anni è lui che detta ordini e regole all’interno del partito. Martina disperato agnello sacrificale dichiara che un partito così è impossibile da guidare. Dopo la batosta elettorale in Friuli Di Maio si è reso conto che queste alleanze non paghino in termini di elettorato. Elettorato che dichiara leggendo i vari blog, o noi da soli o nient’altro, o all’opposizione o al voto. Avendo io seguito le campagne elettorali dei candidati, Di Maio è stato coerente, avendo sempre dichiarato “se non si dovesse superare il 40% proviamo con le alleanze o si ritorna al voto”. Esclusa una soluzione lampo pre-estiva, si passa all’autunno-inverno, sicuri che il Quirinale e, soprattutto Bruxelles, permetteranno un simile azzardo, non fosse altro per la situazione economica. Con il budget europeo da discutere e il Brexit da gestire, oltre a tutte le crisi sul tavolo, dalla Siria alla guerra dei dazi alla Corea del Nord fino all’emergenza migranti, l’Italia naviga senza una guida nell’oceano delle incertezze. Per sgonfiare i consensi di Lega e M5S basterà un po’ di valzer dello spread, inventandosi qualche conto estero russo riconducibile al Carroccio, i soliti processi mai conclusi a Berlusconi, e lanciare una campagna a livello europeo contro le ricette anti-austerity dell’M5S. Il tutto condito da un martellante massacro mediatico, responsabilizzando il M5S e il suo fantoccio Di Maio dello sfascio attuale, della scelta di non allearsi con nessuno, di non dare alcun valore alla democrazia di essere arrogante e presuntuoso nelle mani di chi muove i fili dall’alto, ovvero la ditta Grillo-Casaleggio. Per dessert l’imminente crisi di governo sui provvedimenti economici in autunno, tensione sui mercati e con l’UE, voto in primavera accorpato con le europee e il gioco è fatto. Ecco che si potrebbe addivenire a più miti consigli, oltretutto con Forza Italia e PD felici come Pasque di garantire la fiducia a un bell’esecutivo di garanzia eliminando, le rogne politiche accessorie, ovvero M5S per Renzi e Lega per Berlusconi. Il PD magari come soggetto politico personale di Matteo Renzi sulla falsariga di “En marche!” in Francia, sarà ben disposto di “salvare il paese”. Dunque il PD e la coalizione di centrodestra ritornerebbero nel ruolo di rappresentanza dell’élite finanziaria, che continuerà a tutelare i propri interessi? Le mie teorie sembreranno sballate, ma oso scrivere liberamente senza zavorre di appartenenza politica il mio pensiero. Poi il tempo svelerà il destino politico dell’Italia. Il potere politico un tempo si serviva dei capitali per mantenere il suo status quo, oggi è chi detiene il capitale che si serve della politica per tutelare i propri interessi. Prepariamoci dunque alla troika muniti di molta vasellina, o dopo aver fatto una legge elettorale decente si ritorni al voto così ogni schieramento si prende finalmente le proprie responsabilità? Si aspettano perturbazioni dei "mercati" in arrivo per imporre il governo dei "responsabili" quaranta ladroni o corazzata Kotiomkin.                                                                                    

Nessuno si ribella

24/02/2018

Mi sono sempre chiesto perché nessuno reagisce di fronte all’infame ondata di oppressione e abuso di ogni tipo che stiamo subendo? Siamo sommersi da uno stato di putrefazione generalizzato, divorato fino all’osso dai vermi della corruzione in tutti gli ambiti giuridico, industriale, sindacale e politico (soprattutto). Per esempio nel caso dello sport di massa, sotto pressione per il sospetto di corruzione, di manipolazione di dopaggio e per la molto probabile adulterazione di tutte le competizioni sotto il controllo commerciale delle grandi marche…nonostante questo, continuano ad apparire in televisione con un seguito sempre più numeroso. Ma questo è niente davanti alla gravità delle rivelazioni di Edward Snowden e confermate dai governi in causa che ci hanno detto in faccia alla luce di riflettori che tutte le nostre telefonate, le attività sui social networks, il nostro navigare in Internet è controllato e che ci stiamo dirigendo inesorabilmente verso l’incubo del Grande Fratello vaticinato da George Orwell nel "1984". Perché non scoppia una rivoluzione di massa e perché tutti sembrano essere addormentati e ipnotizzati? Sembra che ogni tipo di informazioni che dovrebbe aver danneggiato la struttura del Sistema fino alle sue fondamenta, è stata resa pubblica, eppure questa stessa struttura continua a essere intatta senza neppure un graffio superficiale. Sono cresciuto con la convinzione era cruciale per creare un mondo migliore e più giusto e di chi lottava per rivelare il nemico più grande dei potenti tiranni. Ma CONOSCERE LA VERITA’ non importa a nessuno, sembra incredibile, ma i fatti lo confermano giorno dopo giorno. Viviamo uno stato mentale della popolazione che non avrebbe osato immaginare il più alienato dei dittatori. Il sogno di ogni tiranno della faccia della terra: non dover nascondere né occultare niente al suo popolo. Basta vedere i volti sorridenti dei politici in questa campagna elettorale, e di coloro che andranno a votarli, sapendo in cuor loro che tutto rimarrà come prima. La cittadinanza più sensibile risponde al massimo con "l'esercitare il legittimo diritto di manifestazione", un’attività molto simile a quella che fa la massa quando la sua squadra di calcio vince una competizione ed esce per strada a celebrarla. Alcuni giornalisti coraggiosi si sono permessi anche di darci alcuni dettagli tecnici, di cui per puro masochismo ve ne riporto alcuni.
Svizzera sempre più la cassaforte del mondo? Viviamo nel paese più ricco del mondo (per il reddito pro capite, secondo il sistema di calcolo della Banca mondiale), e grazie al suo segreto bancario, ai suoi conti cifrati, alla legge della libera convertibilità, al cinismo e all'estrema competenza tecnica dei suoi banchieri, la Svizzera è oggi la cassaforte del mondo. Nonostante la proclamata fine del segreto bancario, concorrenza e cambiamenti di leggi fiscali, la piazza bancaria elvetica resta, la numero uno al mondo nella gestione di patrimoni: quasi 4.000 miliardi. Stiamo parlando di quasi il doppio del debito pubblico italiano. Circa il 40% delle fortune private del mondo gestite al di fuori dei paesi d'origine è amministrato in Svizzera. Le fortezze bancarie elvetiche e le loro succursali nel mondo intero non accolgono soltanto il bottino dei cartelli del crimine organizzato che attraversa la frontiera, le astronomiche entrate dei "signori del crimine" russi, ma anche il tesoro delle classi possidenti e dispotiche africane, asiatiche e latino-americane. Tutto questo è risaputo e basta leggersi i libri di Jean Ziegler che parla del rapporto che c'è fra il denaro sporco della criminalità organizzata delle zone di confine e il capitale illecito che esce dal Terzo mondo, per finire nel nostro paese tanto apprezzato in tutto il mondo. Gli adolescenti drogati delle strade di New York, Milano e Londra agonizzano per opera dei criminali che poi fanno riciclare e ripulire i loro profitti in Svizzera. Nelle Filippine, in Brasile, in Congo, bambini a migliaia muoiono di sottoalimentazione, si prostituiscono, periscono per l'abbandono e la malattia. Considerevoli ricchezze autoctone, invece di contribuire a creare sul posto ospedali, scuole, occupazione, si rifugiano in Svizzera; vengono riciclate e reinvestite nella speculazione immobiliare a Parigi, Roma e Tokyo, o alimentano le borse di New York, Londra e Zurigo.
La catena di ristoranti più grande al mondo McDonald, che produce cibo spazzatura, dovrebbero apporre sui loro alimenti-spazzatura l’etichetta di avvertenza: “può causare il cancro”. Il fatturato è circa 20 Miliardi di euro con 440'000 impiegati e un salario medio per impiegato di 14'000 Euro annuali. È accusata di comportamento nemico dei sindacati e sfruttatore, furto salariale, uso di alimenti prodotti con tecniche genetiche e commercio di alimenti insani. Greenpeace ha condotto numerose campagne contro il colosso, ma a parte qualche processo e multe poco ö cambiato.
Facebook, Google e altre multinazionali Social abusano di potere di mercato, raccogliendo dati personali degli utenti senza dar loro la possibilità di opporsi. Beneficiando tantissimo delle infrastrutture internet dei paesi in cui fanno profitti, ma senza fare nulla per finanziarle. È come guidare un’automobile e non pagare le tasse. Il punto è questo: le multinazionali sempre più spesso approfittano del fatto di poter contare su più filiali localizzate in paesi diversi per spostare liberamente fondi, investimenti e profitti laddove trovano conveniente farlo. Nel libro “Il libro nero del capitalismo” vi sono oltre 50 imprese che vengono accusate di ogni crimine contro la libertà, democrazia, danni alla salute e all’ambiente.
Io mi ritengo umile, in pace con tutti e pronto a denunciare con parole talvolta dure al mondo le ingiustizie. La natura è un miracolo che apre il cuore, solleva l’animo, e crea gioia di vivere. Non sfrutterei mai il prossimo, non sradicherei mai una pianta per farla soffrire.                                                                                    

Demenza collettiva 

05.02.2018

Diceva il filosofo: “La demenza è rara nei singoli, ma è la regola nei gruppi, nei partiti, nelle epoche”. In questa campagna elettorale fatta di promesse e alleanze impossibili da mantenere, l’uso inappropriato di parole come democrazia, libertà e unione, vorrei esporre il mio pensiero parlando di possibili fake news, invitando quella minoranza che doneranno il loro voto, di liberarsi dalla demenza collettiva indotta con molti strumenti, a cominciare dai vari coordinatori di verità. Loro aspiranti a poltrone più ambite per anni tacciono supini, per poi svegliarsi in campagna elettorale, sventolando i loro slogan e bufale come dei pappagalli, pur di fare parte della grande famiglia dei politicanti o socialmente impegnati, screditando a tutto campo il fronte avversario. Chiedo umilmente a loro, di fare le seguenti riflessioni sui loro leader candidati alla guida del paese, di smentirmi o piuttosto di inserire per ogni loro articolo la fonte delle loro affermazioni oltre al programma del loro partito (se lo conoscono). In questo contesto storico politico vie è stato un piano inclinato non a beneficio del popolo italiano e della nazione, ma a beneficio dei poteri transnazionali e finanziari, che hanno portato alla dissoluzione prima della prima repubblica con mani pulite e poi dell’Italia berlusconiana. Spiegateci voi gentili coordinatori, perché dovremmo votare un personaggio condannato in primo grado, indagato per vicende con ipotesi di danno allo stato, indagato per essere andato a letto con minori a pagamento, per le leggi ad personam, per la legge Porcellum, per le relazioni con Dell’Utri e i relativi processi per mafia, per le gaffe internazionali, per aver promesso di diminuire l’iva, invece questa è aumentata, per l’uso dei suoi giornali e dei dossier nei confronti dei suoi avversari politici, e infine per avere ridotto le norme sul falso in bilancio. Chi finanziò l’ex cavaliere e perché? Dato che suonava e cantava sulle navi da crociera, come poteva avere tutti questi miliardi dai.
Nel conflitto servi vs. padroni, il PD ha scelto da tempo di stare dalla parte dei signori, del vertice contro la base. Per esempio il Jobs act non fa che intensificare la precarizzazione del lavoro, e i nuovi occupati non raggiungeranno più la pienezza dei diritti. Renzi preferisce trattare con Marchionne e altri del grande capitale finanziario e non con i lavoratori, a cui vorrebbe proibire il diritto di sciopero. Insomma è una linea padronale chiara, già vissuta sulla nostra pelle in Svizzera ad opera del PD e delle loro estensioni affaristiche che corrispondono alle due organizzazioni che terminano la loro sigla con “degli Italiani all'Estero, con vari esempi che molti connazionali hanno vissuto drammaticamente sulla loro pelle. Insomma un conflitto di classe sempre più evidente, che Renzi & co. come d’altronde il centro destra hanno scelto apertamente di stare dalla parte dei forti contro i deboli, del potere dell’élite contro chi lo subisce. Mi dispiacerebbe che alcuni sorridano di fronte a questo scenario da me descritto, mentre dovrebbe rabbrividire per lo scempio che si protrae da alcuni decenni. Seguendo uno degli slogan del M5S “noi siamo voi... cosa c'è di meglio che votare sé stessi?”, in realtà è troppo elevato il rischio, che privilegi e vantaggi createsi nel corso di decenni per una discreta fetta della popolazione rischino di andare persi o comunque di essere messi in discussione. Infatti, una buona parte del sistema economico, lavorativo e sociale italiano è costruito sulla base di una logica clientelare, e non della meritocrazia, che vede al comando, naturalmente, la classe politica, quest’ultima con tutti i legami patologici (mafia, P2, ecc.). Si è creato un’affinità, tra il sistema economico, lavorativo e sociale (giornali e televisioni) del potere politico attuale. Perché quest’ultimo dovrebbe farsi da parte, con tutti i vantaggi che andrebbero persi? Se il M5S dovesse andare al potere, tutto ciò verrebbe messo in discussione. Si combatte questo pericolo cambiando la legge elettorale, cercando di delegittimare in tutti i modi il M5S. Inoltre tutti quelli che hanno usufruito di vantaggi/benefici, devono darsi da fare altrimenti c’è il rischio che salti tutto! Per capire il programma del M5S basta leggerlo nella rete confrontandolo con il mantra delle varie caste. Capire poi, perché la maggioranza dei politici occidentali e dei giornalisti, loro compagni nel servilismo verso ľ oligarchia finanziaria, usano ľ epiteto "populista" allo scopo di dare una etichetta squalificante a chi non sia allineato con il pensiero unico, specie in economia. Non possiedo ricette e non faccio parte del M5S, infangato giornalmente su ogni rete e quotidiano. Negli anni passati i politici al potere hanno lamentato il problema delle fake news, a volte di carattere doloso, altre per colpa o ignoranza. Spesso si lucra con degli appositi portali che speculano sugli accessi, o portano a montare dai vari poteri finanziari delle bufale per screditare o fare perdere valore a uno stato, titolo in borsa o personaggio in vista (vedi elezioni Trump). È evidente la necessità di arginare, in periodo elettorale, l’espressione libera che circola nella rete. Il centro anticrimine informatico, per la protezione delle infrastrutture critiche (il famoso CNAIPIC), ha presentato il nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le fake news. Da adesso l’espressione libera che circolava nella rete, avrà in Italia alle costole la polizia e il ministero dell’interno. I vari portali di espressione privata di opinione verranno bersagliati e in molti casi chiusi. Sarà il ministero degli interni o della “verità” a decidere cosa sarà il fake news, e cosa cancellare dalla rete. Stranamente non si parla dei giornali e dei più grandi criminali che abbiamo dell’informazione, ma solo della rete. Una soluzione sarebbe di creare una app da distribuire a tutti gli interessati, che riceveranno così tulle le informazioni da server stazionati all’estero. Se vogliamo appropriarci di ogni termine di moda come fake news, facciamolo, ma fintanto non ci approprieremo noi della politica che è fatta dell’onestà intellettuale e impegno sociale oltre della comprensione dei meccanismi che la guidano, il voto sia di convenienza personale come quello di protesta non cambierà un bel niente, e la demenza collettiva regnerà, per la gioia di chi della politica ci mangia. La ricerca di verità ci rende più liberi e migliori, la demenza collettiva al contrario ci rende schiavi.                                                                                    

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